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Mic87, da impossibile a -72dB

Wednesday, December 9th, 2015
Il nodo Mic87: Ninux è li, in quella striscetta di cielo cosentino tra 2 palazzi. Il mio interesse su Ninux nasce leggendo una rivista di elettronica (sebbene non è che la filosofia della rete venisse descritta in modo chiaro…). Girovagando su YouTube però ho scoperto che un mio amico, Gigi, non solo faceva parte dell’HackLab di Cosenza ma era membro attivo all’interno del gruppo dedicato alla rete. Così mi sono fatto spiegare da lui in cosa consisteva Ninux e alla fine decisi che si, volevo farne parte anche io. Per prima cosa ho contattato i ragazzi dell’HackLab di Cosenza (che sono uno dei gruppi che lavorano su Ninux a Cosenza, ma non sono i soli) e con loro ho constatato che riuscire a collegarmi con il supernodo centrale (all’epoca c’era solo Newspig) era impossibile perchè sembrava non avessi linea di vista da tutte le parti.   Mai darsi per vinti, eravamo tutti d’accordo che un tentativo va fatto sempre e con un ragazzo del gruppo, Musk, abbiamo deciso di fare un ulteriore sopralluogo a casa mia per vedere se nonostante la situazione fosse avversa si potesse fare qualcosa. Effettivamente il collegamento a Sud con il nodo Brodolini era impossibile, come avevamo previsto. Tuttavia il test con antenna in mano ha palesato che forse era possibile collegarmi al nodo Newspig in quanto la Nanostation M5 di Musk si captava il segnale, seppur basso (intorno ai -87db). Alla fine dopo varie prove abbiamo notato che in un’apertura tra due palazzi riuscivo a beccare il segnale di NewSpig, che passava giusto giusto con l’angolazione necessaria, raggiungendo una potenza di segnale pari a circa -79db. Musk mi ha consigliato l’acquisto di una NanoBridge in quanto con la sua direttività avrebbe incrementato il segnale. Per quanto riguarda il router quello che utilizzavo con il mio WISP (TP-Link MR3220) andava già bene, bastava solo montargli sopra OpenWrt. Al successivo Ninux Monday (riunione Ninux ogni Lunedì sera in Hacklab), con Musk abbiamo installato la versione 14.07 di OpenWrt. Grazie a lui ho visto tutta la configurazione passo passo del router e della NanoBridge, che qualche giorno dopo siamo riusciti a montare sul mio balcone, riuscendo a raggiungere un segnale di -72db, contro ogni aspettativa. Il neonato link nel suo momento migliore. Da quel momento ero finalmente in Ninux, ma! A causa di un’installazione errata di un pacchetto ho dovuto resettare il mio router e riconfigurarlo da capo (grazie alla guida disponibile online). Quel che era successo è che il mio dispositivo aveva solo 4MB di memoria Flash e quasi tutta era occupata dal sistema operativo. Installare il pacchetto aggiuntivo aveva esaurito la memoria. Per questo motivo ho pensato di utilizzare una pennetta USB libera, per ampliare la memoria interna del router. L’idea mi è venuta guardando un video su youtube di un ragazzo avente lo stesso mio router al quale risultavano ben 900MB di memoria disponibile. Stefanauss, altro membro attivo della community Ninux, mi ha spiegato il funzionamento di OpenWRT, in particolare che il sistema di suo tiene una configurazione di base al suo interno non modificabile e che in seguito viene creato una specie di strato superiore contenente la configurazione da parte dell’utente e ciò poteva permettere l’uso di una partizione situata su una pennetta usb o altra periferica di memorizzazione esterna al router. Con qualche consiglio e guide in giro per internet, sono riuscito! Riuscire ad inviare (tramite Retroshare) un pdf da 100MB alla velocità di ben 10Mbps mi ha fatto restare a bocca aperta!!!

Servizio NAS Samba

Adesso che avevo quella memoria disponibile volevo mettere su qualche servizio. Avevo notato che nelle altre community Ninux italiane molti servizi NAS erano basati su Samba e ho deciso di crearne uno anche io. Ho partizionato la mia pennetta USB in due, una dedicata al sistema (da circa 900MB) e una da circa 28GB dedicata al NAS. Dopo aver scaricato i pacchetti necessari dal repository di OpenWRT, ho impostato il servizio tramite il pannello di configurazione web, il tutto seguendo questa guida. Dopo qualche tentativo, alla fine i ragazzi della community mi diedero un riscontro positivo. Il servizio era ora raggiungibile su smb://10.87.32.1.

Servizio NAS Raspberry

Notai ben presto che, a causa delle scarse specifiche tecniche del mio router, il servizio samba non era molto performante e che in alcuni casi causava il blocco totale del mio router. Su suggerimento di Lipos (anche lui membro attivo della community) decisi di investire in una Raspberry Pi 2 in modo da farlo diventare un NAS a basso impatto energetico. L’installazione del S.O. è stata alquanto semplice, basta seguire la guida di RaspBian sul sito ufficiale Raspberry. A questo punto di nuovo formattazione di una pennetta da 64GB in Ext3 da collegare alla Raspberry. Dopo di che installazione dei pacchetti necessari per realizzare e gestire il mio NAS da remoto: per prima cosa installazione il servizio SSH, in modo da poter entrare all’interno del Raspberry senza dover collegare un monitor. Fatto ciò bisogna installare Apache HTTP Server configurandolo in modo che vedesse come pagina iniziale non /var/www (impostazione di default) ma la root (directory principale) della pennetta usb. In questa maniera il NAS era già operativo, ma un po’ spoglio graficamente visitandolo da browser: abbelliamolo utilizzando lo stesso template che ho visto usare in Hacklab sul NAS di laboratorio, h5ai. Ultimo passo: chiedere alla community di riservarmi un nome a dominio per il mio DNS presente sul mio nodo. Ecco che ora il mio NAS diventa raggiungibile al sito ninux http://storage.mic87node.cs.

msktrz: “come quando” un nodo diventa un supernodo

Monday, February 16th, 2015
“Arriva il momento in cui un appassionato di tecnologia si rende conto che questa non è fatta solo di silicio e condensatori, ma anche di filosofia. In quel momento si prende coscienza che il vero bene comunitario lo si fa nel condividere i propri beni e servizi”

Gigismi alle prese con il primo test :-)

Quando Luigi Porto, also know as #musk, venne a conoscenza di Ninux ne fu folgorato quasi all’istante. In questa ritrova una simbiosi etica e culturale. Poi, col passare del tempo, conoscendo la community di appassionati, decide di buttarsi a capofitto in un progetto ben più complesso di un semplice collegamento wireless.   Il caldo non ci fece paura quando decidemmo di collegarci per la prima volta ad una rete wireless comunitaria, la voglia di entrare a far parte di un mondo sperimentale ed in continua evoluzione era troppo forte. Iniziammo col seguire le discussioni nella mailing list Calabria, dove utenti, che poi sarebbero diventati miei compagni di avventura, amici e colleghi, si scambiavan pareri e consigli su tutto ciò che viaggia nell’etere. Il tutto era costellato da qualche frase in dialetto e tanta voglia di superar se’ stessi. Quel che venne dopo è stato il prender coscienza di perché Ninux esiste. Questa non è solo condivisione di servizi, ma innanzitutto l’idea del decentrare le risorse tra i vari nodi, in modo che nessuno dipenda da qualcuno o qualcosa, dove ognuno contribuisce all’espansione e alle capacità della rete. Ninux è prima di ogni cosa spirito di condivisione. Tale cosa saltò subito ai miei occhi quando contattai i senior ninuxers Gigismi e Stefanauss, i quali testarono la fattibilità del link dopo una chiacchierata davanti a un caffè. Dopodiché fu tutto in discesa, il nodo, anche se fisicamente non era ancora installato, era già UP nella mia mente. Il tutto doveva esser un semplice nodo foglia caratterizzato da una singola Ubiquiti NanoBeam M5 300mm con puntamento verso newSPIG, ma in seguito non ho fatto a meno di creare il “nodo ottimale” sia in ridondanza che in accesso ad altri utenti. Attualmente ho installato un palo telescopico da 6Mt tirantato a dovere (causa palazzo più alto) sul quale una NanoStation M5 punta come access point verso Rende e due NanoBeam creano ridondanza sui nostri supernodi cosentini newSPIG e Lappanux.

Telescopico con STA vs newSPIG / AP vs Rende

Oltre ai collegamenti medi, ho pensato: “ma Ninux non è prima cosa di tutto condivisione dal basso?” Quindi ho pensato di inscatolare un WA701ND con una semplice antenna Yagi e puntarla come HotSpot sul mio viale, in modo che spunti la nostra bella splash page Ninux: 300Mt coperti in direttiva, coprendo due fermate del bus.

WA701ND come AP Hotspot su viale principale.

Il nodo viene gestito da un TL-WDR3600 con NinucsWrt, distro cucinata ad hoc OpenWrt based, integrante OLSR. Vista la mole di antenne da gestire ho deciso di “creare un prolungamento dello switch” usando uno Smart Switch TL-SG108E taggando a dovere le VLAN, concatenando sia la gestione antenne che il traffico wireless.

Gestione del traffico Smart Switch

Siamo pronti ad ospitare futuri link in puntamento da nord a sud, e in planning c’è anche l’intenzione di illuminare Laurignano, puntando con un’ulteriore antenna verso sud.

Ninux.org e PresidioCelico, in difesa del territorio calabrese

Saturday, February 22nd, 2014

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L’isola cosentina della rete wireless comunitaria Ninux.org ha vissuto 2 mesi intensi, che l’hanno vista più che raddoppiare. Nella prossima settimana cercheremo di riassumervi tutti le nuove configurazioni, le idee dei nuovi membri della community, le prospettive eccitanti per il futuro. Ma adesso c’è qualcosa di più importante di cui vogliamo parlarvi,  qualcosa che arriva al cuore del concetto che crediamo essere alla base di una rete come Ninux, e che alimenta la nostra motivazione nello sviluppo di questa rete e di questo gruppo ben più di un innovativo protocollo di routing o di un link radio con un’attenuazione perfetta.

Lunedì i cittadini della presila cosentina si sono mossi per protestare contro le decisioni della regione Calabria in materia di rifiuti, preoccupati di pagare, in salute e in vivibilità del territorio, l’ennesima incuria nella gestione della cosa pubblica. La protesta è scattata nella notte di Lunedì, quando sempre più cittadini hanno cominciato, sfidando il freddo e la nebbia di questi giorni, ad occupare le via di accesso all’impianto di Celico. Tra questi il nostro fraticello, già nodo bello-che-attivo dell’isola NinuCS. Nel bel mezzo del nulla, quasi disconnessi da tutto nel momento in cui comunicare era più importante che mai, l’idea è stata questione di un attimo: perché non cortocircuitare una community per un’altra community?

IMG_20140220_162948È nato così, in meno di 30 ore, PresidioCelico. Un link radio di quasi 16km fino a Cerisano, il più lungo in Italia che non faccia parte dell’isola Ninux romana, che ha permesso al Presidio di dotarsi di una connettività stabile che ha reso più semplice aggiornarsi e aggiornare su quanto stava avvenendo con liveblogging e aggiornamenti sui social network, ma soprattutto un livestreaming dell’assemblea dei partecipanti, nella mattinata di Venerdì, con decine di collegamenti.

PresidioCelico, dopo 6 giorni e 5 notti di sit-in, non ha più resistito. Il suo lascito però, è importantissimo per Ninux Calabria. Innanzitutto è stata la conferma tangibile di ciò che abbiamo sempre professato: Ninux è una rete che mette al centro le persone. Sono le persone a possedere direttamente un pezzetto della rete, a gestirla e ad esserne parte attiva, invece che una minuscola e insignificante briciola alla periferia di Internet che se sparisse, non importerebbe niente a nessuno. L’importanza che ha essere produttori e non solo consumatori passivi di una rete la si vede proprio quando sono le necessità delle persone che devono essere ascoltate, specie dove collidono con logiche che ostacolano il cambiamento positivo e il benessere comune. Dove i provider Internet e i classici mass media non potevano o non volevano arrivare in supporto delle persone, Ninux c’era. La strada è quella giusta, PresidioCelico ci dice questo.

Infine PresidioCelico si lascia dietro un Nodo Nomade, con indirizzamento IP e apparati dedicati e pronti 24 ore su 24, che Ninux Calabria metterà a disposizione delle mobilitazioni cittadine come quella del Comitato Ambientale Presilano. Ma Ninux può arrivare solo fin dove ci sono cittadini pronti ad abbracciare questa rete libera e aperta. Prima di lasciarci con alcune foto della giornata dell’installazione, una dritta sui come passare i prossimi 10 minuti: leggi un po’ di Ninux sul wiki del progetto e se ti verrà voglia di entrare nella community e di amplificare l’innovazione tecnica e sociale di questa rete, faccelo sapere.

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Diario di un nuovo nodo: parte prima

Friday, January 27th, 2012

Chi scrive questo post non è un veterano di Ninux ma uno degli ultimi, ultimissimi arrivati! Mi chiamo Edoardo, per gli amici Nazza, ed ho conosciuto Ninux per passaparola, come forse molti degli utenti che sono poi diventati proprietari di un nodo o di un supernodo. (more…)