Biciclette ed altre storie.
Wednesday, March 19th, 2008Ciao mi piace che molti di voi abbiano apprezzato che io quando posso non mi lesino dal fare 20/40 km in bicicletta per spostarmi nella città. Voi direte che c’entra questo con ninux.
C’entra ma non in maniera diretta. Ecco le cose stanno così. Quando io ero ai primi anni di Università / Accademia di Belle Arti, usavamo il computer per collegarci alle BBS e da qualche parte ho ancora un modem a 1200/300 baud. Leggevamo testi e scaricavamo posta per noi e per gli altri; Si infatti non esistendo ancora Internet mandavamo ancora la posta con degli indirizzi cosidetti bang! .
Ma al di là di queste amenità non è bastato l’ingresso di Internet per far evolvere le cose in campo sociale. La vera evoluzione si è avuta con l’uso del informatica da persone non informatiche. Infatti piano piano ci chiudevamo sempre di più davanti ai terminali per sempre più ore al giorno.
Solo ora si moltiplicano i momenti di aggregazione a carattere generale.
E voi mi direte che c’entra tutto questo con la bicicletta.
Be’ è molto semplice.
Usare il computer fino a come è stato fatto adesso porta ad un isolamento ed ad una spersonalizzazione, obesità, problemi relazionali. Tutti problemi derivati dal fatto che per la maggior parte della nostra giornata siamo davanti ad un terminale ed non insieme ad altre persone a lavorare.
Ora il poter facilmente interagire e creare comunità locali radicate nel territorio, ed allo stesso tempo globali ed estese, cambia il modo di approcciarsi con gli altri e a riflettere sia sul modello di vita precedente.
La bicicletta non è altro che una parte della risposta a questi vecchi stili di vita per me. Spostarsi in bicicletta con i mezzi pubblici quando possibile. Non è solo una risposta alla mia obesità figlia delle mie ore davanti al computer. Ma anche la consapevolezza che il moto stesso risvegli il cervello e stimoli sensi. E combattere in questa maniera gli aspetti negativi dell’informatica.
Ora tutte queste cose sono molto personali e vanno realizzate in proprio solo quando si è convinti perché l’organizzarsi la giornata con la bici ha bisogno di buona volontà in una città che è stata trasformata dal consumismo da una città a misura di macchina.
Un altra parte della risposta è il mio approccio con la tecnologia. Io sono sempre stato affascinato dalla tecnica, dalla pittura alla fotografia al cinema fino al computer. Ma ora come mai prima li vedo come strumenti per potermi esprimere e non come meri oggetti d’interesse.
Ed è con questo spirito che spingo all’interno della comunità per fare in modo che persone digiune di tecnica informatica possano partecipare alla comunità. Fino ad adesso sono sempre stato supportato a parole ma non dai fatti. Chiedo quindi a tutti di fare proposte per coinvolgere persone non acculturate di informatica nel gruppo e poi di attuarle.
Matteo Pedani