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Lipos01: quando dirigersi verso Nord non significa emigrare

Monday, February 23rd, 2015
Scorci di paraboline 802.11n, bel tempo e di Università della Calabria. La voglia di partecipare attivamente alla rete Ninux, è nata subito dopo aver cominciato a frequentare l’Hacklab di Cosenza. A furia di sentire il “pippone ninux”, ripetuto fino allo sfinimento durante la Fiera dell’Elettronica di Cosenza, dove presentavamo il progetto, la filosofia Ninux ha finito per contagiarmi (o impossessarsi di me). Passando un pò di tempo sul Wiki, ho cominciato a capire meglio e soprattutto apprezzare, la filosofia che sta dietro la “Rete Comunitaria”. Il fatto di costruire una rete che fosse prima di contatti sociali e poi di link fisici, mi ha definitivamente conquistato. Ho quindi posizionato il nodo potenziale sulla mappa e mi sono iscritto alla Mailing List calabrese, partecipando anche a sopralluoghi e prove di puntamento. Man mano che mi addentravo nel progetto Ninux, toccandolo sempre più con mano, la necessità di avere il proprio nodo si è fatta sempre più impellente.   La fretta di voler realizzare il nodo, congiuntamente alla volontà di spendere meno possibile, mi ha portato ad acquistare 3 Nanostation5 della Ubiquiti, senza considerare preventivamente se fossero poi associabili agli apparati di cui è composta l’isola cosentina, ma considerando solo la possibilità di poter creare più nodi con poca spesa. La differenza di versioni degli apparati, congiuntamente al fatto che l’antenna a cui avrei dovuto associarmi trasmette in AirMax, rendeva di fatto incompatibili le antenne (le due versioni di Airmax sono completamente differenti e quindi incompatibili) . Non mi sono perso d’animo e, avendo fatto una prova di collegamento con una Nanostation M5, che non andava oltre i -83dBm, abbiamo deciso di optare per l’acquisto di  una Ubiquiti NanoBeam M5 300 22dBi. Ci siamo: la NanoBeam M5 stabilisce un ottimo link. Per la scelta del router abbiamo optato per un TP-Link TL-WDR4300, essendo la mia posizione favorevole ad un eventuale upgrade da nodo foglia a supernodo. Una volta acquistati router e antenna, mi sono intestardito a voler mettere su il nodo tutto da solo, anche solo per vedere fin dove riuscivo ad arrivare, ben sapendo che in qualsiasi momento ne avessi avuto necessità, avrei potuto contare sull’aiuto dei colleghi ninuxhacker. Grazie alla dettagliata guida sul Ground Router, configurare router e antenna è stato molto semplice. Puntare l’antenna, in solitudine, è stato un pò più laborioso ma, sfruttando la fine di agosto, senza nessuno nei paraggi, e potendo sparare a palla il segnale acustico dell’align antenna,  alla fine sono riuscito ad ottenere un buon allineamento. 3 settimane bloccati qui... Arrivati a questo punto sono sorti i problemi, per arrivare sul tetto e completare in modo definitivo il nodo, ho dovuto forare un muro di 40 cm facendo la barba al solaio del tetto. Nonostante la posizione poco agevole sul tetto, la prematura dipartita del trapano-demolitore con relativa punta che stavo usando, non mi sono arreso e in “appena” 3 settimane sono riuscito finalmente a sbucare all’esterno. Vista la fatica fatta, una volta portato il corrugato da 16mm  fino al palo dove avrei poi posizionato l’antenna, ho deciso che sarebbe stato il caso di passare non 1 bensì 4 cavi ethernet (il max che era possibile inserire senza strafare) per predisporre gli eventuali upgrade senza dover andare in seguito a complicarsi la vita. lipos01_cassettaderivazionePer avere più libertà di operatività futura, alla base del palo, ho messo una cassetta di derivazione da cui il corrugato si riparte in 2 linee, con 2 cavi per tubo. Per evitare la copertura da parte di una padella satellitare, la Nanobeam è stata fissata su una staffa a 90° montata sul palo dell’antenna tv che, grazie ai suoi 46 cm, ha permesso all’antenna di avere campo sgombro. Via parabolone, pussa via. Terminate le ultime operazioni, e messo il nodo in produzione, mi rimaneva il cruccio di come utilizzare le N5 frutto dell’incauto acquisto. A Cosenza, su questi apparati, c’era scarsa esperienza per cui, sapendo che anche volendole utilizzare come Access Point, la difficoltà maggiore era rappresentata dal non poter impostare le vlan da Gui, essenziali per l’uso con router a terra, ho cominciato a cercare info che potessero aiutarmi a risolvere il problema. La soluzione si è presentata sotto forma di script (seguirà una guida apposita sulla procedura) da impostare in modo che si  avviasse congiuntamente all’antenna. Riuscito quindi a collegare le N5 via vlan, la tentazione di posizionarne qualcuna come ap, anche solo per tenere il segnale acceso in modo da avere un punto verso cui puntare, nell’opportunità del proseguimento verso nord della rete, è stata davvero forte e, pertanto, adesso c’è una N5 puntata verso Settimo di Montalto<->Luzzi. Avendone un’altra a disposizione, ed essendoci a poche centinaia di metri il nodo Enzo45s con un link poco performante, una N5 è stata puntata in direzione di Enzo in modo da effettuare un link più corto e performante. In questo momento coprire da Settimo di Montalto all'area industriale di Rende. Ultimo passo, sistemare tutti i collegamenti in modo ordinato, in modo da non sembrare una centrale elettrica e scatenare possibili dissidi domestici. Uno strizzatissimo ma molto ben performante router di terra. Poiché il corrugato che contiene i cavi, entra direttamente in una cassetta di derivazione dell’impianto elettrico, abbastanza vicina al luogo in cui è posizionato il router, i cavi sono stati fatti uscire dalla cassetta, raggruppati con delle fascette e portati ai PoE. Disponendo di un cavo FTP Cat5e, ho usato i connettori schermati per i cavi provenienti dall’esterno, evitando così possibili problemi derivanti dal passaggio vicino ai fili dell’impianto elettrico (anche se per un brevissimo tratto). Ovviamente anche lato antenna i cavi sono stati crimpati con connettori schermati. Prossimo passo… sostituire la N5 con una bella settoriale!!!

msktrz: “come quando” un nodo diventa un supernodo

Monday, February 16th, 2015
“Arriva il momento in cui un appassionato di tecnologia si rende conto che questa non è fatta solo di silicio e condensatori, ma anche di filosofia. In quel momento si prende coscienza che il vero bene comunitario lo si fa nel condividere i propri beni e servizi”

Gigismi alle prese con il primo test :-)

Quando Luigi Porto, also know as #musk, venne a conoscenza di Ninux ne fu folgorato quasi all’istante. In questa ritrova una simbiosi etica e culturale. Poi, col passare del tempo, conoscendo la community di appassionati, decide di buttarsi a capofitto in un progetto ben più complesso di un semplice collegamento wireless.   Il caldo non ci fece paura quando decidemmo di collegarci per la prima volta ad una rete wireless comunitaria, la voglia di entrare a far parte di un mondo sperimentale ed in continua evoluzione era troppo forte. Iniziammo col seguire le discussioni nella mailing list Calabria, dove utenti, che poi sarebbero diventati miei compagni di avventura, amici e colleghi, si scambiavan pareri e consigli su tutto ciò che viaggia nell’etere. Il tutto era costellato da qualche frase in dialetto e tanta voglia di superar se’ stessi. Quel che venne dopo è stato il prender coscienza di perché Ninux esiste. Questa non è solo condivisione di servizi, ma innanzitutto l’idea del decentrare le risorse tra i vari nodi, in modo che nessuno dipenda da qualcuno o qualcosa, dove ognuno contribuisce all’espansione e alle capacità della rete. Ninux è prima di ogni cosa spirito di condivisione. Tale cosa saltò subito ai miei occhi quando contattai i senior ninuxers Gigismi e Stefanauss, i quali testarono la fattibilità del link dopo una chiacchierata davanti a un caffè. Dopodiché fu tutto in discesa, il nodo, anche se fisicamente non era ancora installato, era già UP nella mia mente. Il tutto doveva esser un semplice nodo foglia caratterizzato da una singola Ubiquiti NanoBeam M5 300mm con puntamento verso newSPIG, ma in seguito non ho fatto a meno di creare il “nodo ottimale” sia in ridondanza che in accesso ad altri utenti. Attualmente ho installato un palo telescopico da 6Mt tirantato a dovere (causa palazzo più alto) sul quale una NanoStation M5 punta come access point verso Rende e due NanoBeam creano ridondanza sui nostri supernodi cosentini newSPIG e Lappanux.

Telescopico con STA vs newSPIG / AP vs Rende

Oltre ai collegamenti medi, ho pensato: “ma Ninux non è prima cosa di tutto condivisione dal basso?” Quindi ho pensato di inscatolare un WA701ND con una semplice antenna Yagi e puntarla come HotSpot sul mio viale, in modo che spunti la nostra bella splash page Ninux: 300Mt coperti in direttiva, coprendo due fermate del bus.

WA701ND come AP Hotspot su viale principale.

Il nodo viene gestito da un TL-WDR3600 con NinucsWrt, distro cucinata ad hoc OpenWrt based, integrante OLSR. Vista la mole di antenne da gestire ho deciso di “creare un prolungamento dello switch” usando uno Smart Switch TL-SG108E taggando a dovere le VLAN, concatenando sia la gestione antenne che il traffico wireless.

Gestione del traffico Smart Switch

Siamo pronti ad ospitare futuri link in puntamento da nord a sud, e in planning c’è anche l’intenzione di illuminare Laurignano, puntando con un’ulteriore antenna verso sud.

Mozzarella Node

Thursday, August 14th, 2014
Mangiare mozzarelle ha un suo perchè e se sono di bufala prese a Battipaglia ancora di più. Capita che ti ritrovi l’involucro meglio di una cassetta da esterni ip 44, e dentro ci metti una batteria da 7Ah un regolatore di carica e due iniettori POE. IMG_20140810_232125 Inscatoli bene il tutto, e ne prepari un supporto in metallo. IMG_20140811_075843 Si, qualcuno avrà un po’ da dire.. ma se non si fosse capito… Siamo in campagna e non andiamo molto per il sottile. IMG_20140813_114920 La fissiamo “a muro” IMG_20140814_201410E ci mettiamo sotto un’altra batteria da 80Ah e sul tetto due pannelli fotovoltaici uno da 20W e uno da 10W… una Picostation con direttiva Yagi in modalità ap + client di altri nodi estivi. La yagi è puntata verso la montagna così come una Nanostation M5 IMG_20140814_201314Lì c’è qualcos’altro che aspetta… al prossimo post ne parleremo .. intanto godiamoci e testiamo il primo nodo calabrese energeticamente indipendente e il primo link sulla costa jonica di Reggio Calabria. IMG_20140806_081524a

Nodi d’estate

Thursday, August 7th, 2014

Il sole calabrese picchia ma non ferma le attività Ninux a Reggio Calabria. Ma andiamo al sodo:

L’antenna settoriale 120° del raddoppio del nodo BornAgain (Ricordate?) è stata sostituita con il modello 19dbm 90°. IMG_20140707_101527a

Naturalmente tutti i lavori vanno fatti in sicurezza e con i DPI . Sui pali e tralicci saliamo imbrigliati.

IMG_20140707_104618aE vabbè intanto gioca gioca con il firewall della Ubiquiti Rocket sono stato costretto a resettarla. Resetta oggi resetta domani, le Ubiquiti sono belle ma il loro tasto di reset no!

E così capita che vada a farsi fott.. ahem .. volevo dire si possa rompere.

IMG_20140707_104559aNon ci perdiamo d’animo, saldatore in mano e rifacciamolo

IMG_20140707_111041aAl momento sconnesso dalla rete Ninux, ma ancora per poco, gettiamo le basi sulla Ionica reggina e così una Bullet 2 flashata con Openwrt e una omnidirezionale da 6db e attiviamo il nodo BornAgain2,IMG_20140804_182348a con tanto di hotspot che copre buona parte del paese, chissà che a qualcuno non venga voglia di farci compagnia in Ninux.

La bullet si connetterà prossimamente a un nodo energiticamente indipendente che sarà poco sopra, in quella capannina sulla collina .. IMG_20140804_182647apronto a portare Ninux in montagna. Intanto Ninux è a mare …

4 anni di Ninux Calabria

Saturday, July 5th, 2014

Pensando a Ninux e a tutto quello che abbiamo realizzato finora quasi mi viene da pensare che sia stato difficile ma poi ripensandoci meglio non è vero, abbiamo distribuito l’impegno in un largo lasso temporale, in tantissimi piccoli semplici passi, sopratutto abbiamo costruito una comunità, un gruppo operativo ben intenzionato.

saluti ninux

Questo sono io : Saluti Ninux.

Tutto è iniziato a Roma il 4 Luglio 2010 alla fine dell’ hackIt  0×10 [1] , quando dopo avere provato per la prima volta nella mia vita un esperienza di per se bella [2], incontro l’ ultimo giorno per caso i SOGGETTI che avevano portato la connessione in quel contesto. Ricordo come se fosse oggi quei volti inediti di : Nino, ZioProto, Hispanico, Fish, LuX , i quali mi spiegavano a me per la mia prima volta questa cosa che si chiamava “Ninux”.

Ninux deriva da Linux? Fu la mia prima domanda! No, fu la mia prima risposta.

Un particolare Ringraziamento và al Dott. Vincenzo Bruno, presente quel giorno come in tutti gli incontri importanti che hanno segnato i nostri percorsi, il quale da dietro il bancone ci ha sempre spronato e stimolato a dare di più.

Quel giorno, Fish ed Hispanico (stima+), mentre mi mostravano fisicamente le AirGrid , le Bullet e le Nanostation, contornavano quell’esperienza di dettagli tecnici e di narrazioni di imprese faraoniche come dei link superiori a 10 Km con data-rate altissimi e link stabilissimi. Dopo anni venni a sapere che proprio in quel periodo era terminata una fase di perfezionamento e maturazione tecnologica durata ben 10 anni [5] e culminata proprio con una combinazione che includeva quegli apparati.

Ne rimasi profondamente affascinato! Una considerazione importante che feci anche in quel periodo fu che a volte la diffusione di Ninux è strana. Tutto il gruppo di Ninuxari, quel giorno veniva appunto da un seminario nel quale avevano parlato a centinaia di persone e poi alla fine i rapporti più profondi li hanno stabiliti proprio con dei SOGGETTI incontrati per caso con i quali hanno parlato proprio gli ultimi 5 minuti prima di andare via, e spesso quando ripenso a questa esperienza, e cerco di dare consigli su come far maturare Ninux dico sempre: Bisogna Stimolare il caso e cercare di far conoscere Ninux a quante più persone possibili perché prima o poi capiteranno le condizioni giuste.

Quel giorno e quella volta me ne tornai a casa con Ninux nel cuore, il desiderio di poter marcare la Calabria con Ninux e di potere un giorno parlare a nome di un gruppo come Ninux Calabria,  è per me quello il giorno in cui voglio pensare abbia preso vita Ninux Calabria, perché da quel pomeriggio quella fiamma si è accesa senza mai spegnersi, e come una fiaccola olimpica si è trasmessa di testimone in testimone restando però viva in ogni persona nella quale è passata, coinvolgendola in un gioco che ormai  dura ininterrottamente, tra estati ed inverni, da 4 anni. Gente che viene e che va, nodi che si accendono e spengono ma con una sola costante: Una rete che cresce sempre. Perché se provi Ninux, non torni più, indietro.

Chi l’ha provato sa cosa intendo quando diciamo: “Porta assuefazione”.

Più avanti nei mesi ho scoperto che quel sogno di questa realtà calabrese non era solo mio, le parole e quel desiderio non ero il solo a volerle. Ed è così che subito andando al mio Hacklab, parlai di Ninux e poi di Ninux e poi di Ninux e poi ancora di Ninux, per mesi e mesi e l’ idea di tutte quelle cose che con Ninux potevamo concretizzare ci fomentava ogni giorno sempre di più. Una grande LAN cittadina, una rete tutta nostra, un mondo di possibilità che si aprivano a noi. Mi ricordo che ci sono stati mesi nei quali tra il software e l’hardware pensavo che il limite di quello che potevo fare dentro Ninux fosse solo la mia fantasia e di come io da piccola formica di questo enorme mondo di formicai e formichieri della Grande intranet, avrei potuto con l’ aiuto di altri come me costruire il mio formicaio poliginico (con più regine) e fare  DAVVERO la differenza, in numeri e dimensioni.

PeppeLinux il vero core della Ninux Calabrese. La qualità più bella (oltre alle sue capacità tecniche) di peppe è quella di avere un apertura mentale vastissima verso tutti gli argomenti. La sua applicazione pratica non ha pari. Grazie Peppe

PeppeLinux si illumina di immenso con l’aiuto di un riflettore, ben 9 i nodi costruiti insieme, altri a seguire…

Ninux ci ha dimostrato che una comunità motivata può produrre soluzioni qualitativamente superiori a quelle delle grandi Aziende, allo stesso tempo più eque ed etiche.

Costruendole sulla base di un semplice pensiero: Internet come sarebbe se oltre a consumarlo lo si produrrebbe autonomamente anche sotto il punto di vista fisico e logico, non solo dal punto del consumatore web 2.0

Mi piace un esempio citato in un video esplicativo realizzato a Roma [3]: se fossimo un panettiere e volessimo farci il pane lo faremmo come piace a noi, sceglieremmo le farine migliori e di provenienza naturale, opteremo per la lievitazione lenta piuttosto che per quella rapida, faremo le cose con più cura, perdendoci del tempo, perchè questo significa fare le cose con AMORE, questo significa fare le cose con il puro scopo della qualità. La stessa pazienza, la stessa voglia di fare il nostro pane, lo abbiamo messo sulle nostre antenne ed abbiamo dedicato parte del nostro tempo affinchè questo stesso amore potesse averlo anche chi non sà panificare, perchè il punto centrale è fare le cose con qualità, per il puro scopo di rispecchiarsi in un MANIFESTO e per la semplice idea in cui noi crediamo, cioè che la comunicazione ed il mondo dei media 2.0 hanno migliorato la nostra vita ad un punto tale che dove c’è fruibilità dei mezzi di comunicazione c’è maggiore evoluzione tecnologica e quindi maggiore benessere per tutti.

Non conta regalare o avere in regalo  un pozzo per l’acqua in più, in quei luoghi dove non l’acqua non c’è, ma è molto più utile distribuire le informazioni affinche quel pozzo lo si possa costruire da soli, perchè così facendo i pozzi saranno più di uno ed il benessere diffuso e locale, tutto questo è possibile quindi solo tramite una libera comunicazione.

Con la rapida evoluzione delle tecnologie e dei materiali stiamo prendendo coscienza del nostro potenziale, stiamo invertendo la rotta, stiamo tornando artigiani, stiamo diventando makers, ci siamo resi conto che siamo veramente dotati per fare le cose, dobbiamo solo alzarci le maniche, costruire, condividere buone pratiche.

Non saranno i soldi con cui acquistiamo i beni, le stampanti 3D, gli sfizi tenologici, sono invece le coscienze rinnovate, in cui viaggiano le idee e non i prodotti, in cui è  la libera circolazione e diffusione delle idee è il fulcro, il prodotto. Forse stiamo vivendo intensamente l’inizio del nuovo secolo, del nuovo millennio, con il sentore di sfiorare con le mani una 3° rivoluzione industriale.

Gigismi, Jd e Spax  con  un cartone della pizza collegato al pc.

Stefanauss documenta per i posteri Gigismi, Jd e Spax con un cartone della pizza (antenna-dotato) collegato al pc.

E così che ti ritrovi a parlare di Ninux in primis come un Gruppo di persone e poi come un gruppo di antenne. Perchè Ninux nella sua essenza è un gruppo di Persone che si interconnettono per il semplice vantaggio reciproco di farlo, e poco conta se queste interazioni non sono sempre di carattere tecnologico. Ninux è quando un giorno delle persone vengono a casa tua ad installarti un antenna e tu per ricambiare vai a casa di altre  persone a dare una mano per installare un nuovo nodo anche senza avere mai configurato router o protocolli.

Ninux è rispetto delle regole comuni, perché non è opinabile che per convivere insieme in una grande rete ci sia bisogno di regole.

A tutti coloro che oggi sono come me, quel giorno di rientro alla propria terra e con Ninux nel cuore, dico semplicemente di crederci con un pò di costanza, perché è quella che vi premierà, ci vorranno 4 o forse più anni, ma il valore umano di quello che ho vissuto con Ninux in soli 4 anni a livello di persone, di realtà e situazioni vale molte vite, per cui ne vale davvero la pena.

gruppo hlcz.  da sinistra a destra: JoeBew , Gigigsmi , Jd , DomeP

Gruppo HLCZ. da sinistra a destra: JoeBew , Gigigsmi , Jd , DomeP

La mia grande fortuna è stata d’incontrare voi: Vin-San, Stefanauss, Spax, Pietruzz, BornAgain, Jd, Joebew, Feel, Underscore, DomeP, AlessioS e poi PeppeLinux, Vilgio e tutti voi in generale dell’ isola calabrese che siete tanti, ma sopratutto FISH, Nino, e tutti voi della community di Roma in particolare. Ho citato volutamente  Fish e Nino perchè sono stati coloro con i quali in primis mi sono preso più confidenza, Nino perché è mio conterraneo e Fish perchè è l’Hardware-man ed una persona meravigliosa.

Hacklab Cosenza.

Un fatto che amo ricordare è accaduto circa un anno dopo quel 4 luglio, quando dopo tanti test e tanti break di device, mi trovato a Catanzaro all’una di notte a farmi aiutare Telefonicamente da Fish nella mia prima installazione (da solo),

Prima installazione Ninux Calabria a Catanzaro.

durata un intera giornata, ed a Fish dissi per telefono: “La gente non sa che community significa aiutarsi per telefono a realizzare un nodo da solo“. Quella fu probabilmente la prima installazione di Fish realizzata completamente da remoto. Io mi sentivo il braccio e lui la mente che mi guidava a 600 Km. Quella settimana feci avanti ed indietro tra un nodo e l’ altro che distavano circa 6 Km in linea d’ aria e la mia sensazione in quel periodo era che una volta che avessi potuto mostrare e far toccare con mano a tutti i grandi vantaggi di Ninux avrei entusiasmato il gruppo e fatto passi da gigante insieme, ed in effetti così è che è andata.

A voi che forse state leggendo questo articolo riportato chissà su quale pagina della grande rete, ricordate che siamo stati da soli tutti, e che solo grazie alla dedizione ed al MERITATO aiuto da parte degli altri abbiamo costruito qualcosa di grande come le isole che oggi vedete e che anche VOI vorreste realizzare nella vostra città, quindi non fatevi prendere dallo sconforto, tutti noi possiamo dedicare a Ninux solo poche ore a settimana del nostro tempo, ma se saprete direzionare questo impegno nella giusta direzione e con l’aiuto della community ce la farete sicuramente, vi basterà solo del tempo (a volte un pizzico di fortuna) e quando vi ritroverete in situazioni strane in cui per fare collegamenti dovrete coinvolgere persone alle quali Ninux non interessa perché hanno altri scopi nella vita, ricordate sempre: Pochi ma buoni, e poi andate a farvi una bella birra ed a conoscere della gente nuova (magari abita nei luoghi giusti e sa quello che vuole), e se così non sarà , funzionerà meglio un altra volta, perché quello che conta è che Ninux è prima di tutto un Rete di persone che si interconnettono per un vantaggio reciproco e se le cose non tornano ancora andate a farvi un altra birra, non si sa mai che la terra possa venire distrutta per fare spazio ad una nuova autostrada interstellare da una flotta di navi da demolizione Vogon e voi abbiate bisogno della vostra asciugamano per chiedere un passaggio (cit. Guida Galattica per autostoppisti).

AUGURI NINUX CALABRIA

 

LOGONINUXCALABRIA2

il nostro logo: Ninux Calabria

Ninux e sei Ubiquo !

Ninux fà rima con Relax !

Un bel aneddoto è capitato l’ anno scorso quando si è tenuto l’ Hackmeeting in Calabria a Cosenza e siamo stati noi di Ninux Calabria i SOGGETTONI che portarono la connessione (in qualche modo) ed in quella occasione fummo NOI ispiratori di altri gruppi che oggi stanno facendo il nostro stesso percorso, è stato un po’ come una storia che si ripete, un ciclo che è ricominciato ma questa volta eravamo NOI a spiegare a persone nuove per la loro prima volta questa cosa che si chiama “Ninux”.

Un altro grande ringraziamento và a tutti coloro che non ho citato direttamente anche se protagonisti di questa storia.

Fine? No, è solo un nuovo inizio.

P.S.: andare a casa di un amico ed accedere al proprio computer come se fosse lì con te non ha prezzo. :-D

P.P.S: La ML Ninux Calabria compie 3 anni il 27 Aprile 2014, ecco il primo messaggio, postato da me [4] il 27 April 2011. :-D