
La voglia di partecipare attivamente alla rete
Ninux, è nata subito dopo aver cominciato a frequentare l’
Hacklab di Cosenza.
A furia di sentire il “pippone ninux”, ripetuto fino allo sfinimento durante la
Fiera dell’Elettronica di Cosenza, dove presentavamo il progetto, la filosofia Ninux ha finito per contagiarmi (o impossessarsi di me).
Passando un pò di tempo sul
Wiki, ho cominciato a capire meglio e soprattutto apprezzare, la filosofia che sta dietro la “
Rete Comunitaria”. Il fatto di costruire una rete che fosse prima di contatti sociali e poi di link fisici, mi ha definitivamente conquistato.
Ho quindi posizionato il nodo potenziale sulla
mappa e mi sono iscritto alla Mailing List calabrese, partecipando anche a sopralluoghi e prove di puntamento. Man mano che mi addentravo nel progetto
Ninux, toccandolo sempre più con mano, la necessità di avere il proprio nodo si è fatta sempre più impellente.
La fretta di voler realizzare il nodo, congiuntamente alla volontà di spendere meno possibile, mi ha portato ad acquistare
3 Nanostation5 della Ubiquiti, senza considerare preventivamente se fossero poi associabili agli apparati di cui è composta l’isola cosentina, ma considerando solo la possibilità di poter creare più nodi con poca spesa.
La differenza di versioni degli apparati, congiuntamente al fatto che l’antenna a cui avrei dovuto associarmi trasmette in
AirMax, rendeva di fatto incompatibili le antenne (le due versioni di Airmax sono completamente differenti e quindi incompatibili) .
Non mi sono perso d’animo e, avendo fatto una prova di collegamento con una
Nanostation M5, che non andava oltre i
-83dBm, abbiamo deciso di optare per l’acquisto di una
Ubiquiti NanoBeam M5 300 22dBi.

Per la scelta del router abbiamo optato per un
TP-Link TL-WDR4300, essendo la mia posizione favorevole ad un eventuale upgrade da nodo foglia a supernodo.
Una volta acquistati router e antenna, mi sono intestardito a voler mettere su il nodo tutto da solo, anche solo per vedere fin dove riuscivo ad arrivare, ben sapendo che in qualsiasi momento ne avessi avuto necessità, avrei potuto contare sull’aiuto dei colleghi ninuxhacker. Grazie alla dettagliata guida sul
Ground Router, configurare router e antenna è stato molto semplice.
Puntare l’antenna, in solitudine, è stato un pò più laborioso ma, sfruttando la fine di agosto, senza nessuno nei paraggi, e potendo sparare a palla il segnale acustico dell’
align antenna, alla fine sono riuscito ad ottenere un buon allineamento.

Arrivati a questo punto sono sorti i problemi, per arrivare sul tetto e completare in modo definitivo il nodo, ho dovuto forare un muro di 40 cm facendo la barba al solaio del tetto. Nonostante la posizione poco agevole sul tetto, la prematura dipartita del trapano-demolitore con relativa punta che stavo usando, non mi sono arreso e in “appena” 3 settimane sono riuscito finalmente a sbucare all’esterno.
Vista la fatica fatta, una volta portato il corrugato da 16mm fino al palo dove avrei poi posizionato l’antenna, ho deciso che sarebbe stato il caso di passare non 1 bensì 4 cavi ethernet (il max che era possibile inserire senza strafare) per predisporre gli eventuali upgrade senza dover andare in seguito a complicarsi la vita.

Per avere più libertà di operatività futura, alla base del palo, ho messo una cassetta di derivazione da cui il corrugato si riparte in 2 linee, con 2 cavi per tubo.
Per evitare la copertura da parte di una padella satellitare, la Nanobeam è stata fissata su una staffa a 90° montata sul palo dell’antenna tv che, grazie ai suoi 46 cm, ha permesso all’antenna di avere campo sgombro.

Terminate le ultime operazioni, e messo il nodo in produzione, mi rimaneva il cruccio di come utilizzare le N5 frutto dell’incauto acquisto.
A Cosenza, su questi apparati, c’era scarsa esperienza per cui, sapendo che anche volendole utilizzare come Access Point, la difficoltà maggiore era rappresentata dal non poter impostare le vlan da Gui, essenziali per l’uso con router a terra, ho cominciato a cercare info che potessero aiutarmi a risolvere il problema.
La soluzione si è presentata sotto forma di
script (seguirà una guida apposita sulla procedura) da impostare in modo che si avviasse congiuntamente all’antenna.
Riuscito quindi a collegare le N5 via vlan, la tentazione di posizionarne qualcuna come ap, anche solo per tenere il segnale acceso in modo da avere un punto verso cui puntare, nell’opportunità del proseguimento verso nord della rete, è stata davvero forte e, pertanto, adesso c’è una N5 puntata verso
Settimo di Montalto<->
Luzzi.
Avendone un’altra a disposizione, ed essendoci a poche centinaia di metri il nodo
Enzo45s con un link poco performante, una N5 è stata puntata in direzione di Enzo in modo da effettuare un link più corto e performante.

Ultimo passo, sistemare tutti i collegamenti in modo ordinato, in modo da non sembrare una centrale elettrica e scatenare possibili dissidi domestici.

Poiché il corrugato che contiene i cavi, entra direttamente in una cassetta di derivazione dell’impianto elettrico, abbastanza vicina al luogo in cui è posizionato il router, i cavi sono stati fatti uscire dalla cassetta, raggruppati con delle fascette e portati ai PoE.
Disponendo di un
cavo FTP Cat5e, ho usato i connettori schermati per i cavi provenienti dall’esterno, evitando così possibili problemi derivanti dal passaggio vicino ai fili dell’impianto elettrico (anche se per un brevissimo tratto). Ovviamente anche lato antenna i cavi sono stati crimpati con connettori schermati.
Prossimo passo… sostituire la N5 con una bella settoriale!!!