Diario di un nuovo nodo: parte prima
Chi scrive questo post non è un veterano di Ninux ma uno degli ultimi, ultimissimi arrivati! Mi chiamo Edoardo, per gli amici Nazza, ed ho conosciuto Ninux per passaparola, come forse molti degli utenti che sono poi diventati proprietari di un nodo o di un supernodo.
Antefatto: da bravo smanettone sono sempre stato interessato al mondo dell’informatica sia dal lato software che dal lato hardware; inoltre, con l’avvento del Wi-Fi, ho sempre sperato di poter collegare casa mia con quelle di altri amici, vista anche l’altezza strategica di casa mia (Monte Mario). Internet inoltre arriva malissimo in zona, e cose banali come scaricare una patch o giocare online sono spesso cose problematiche.
Circa un mese fa viene a casa mia un ragazzo, e mi fa “sai, questo posto sarebbe perfetto per un nodo di una rete WiFi per cui collaboro!”; io, prontamente, l’ho tenuto un’ora a parlarmi di questa rete, ed ecco che vengo a conoscenza di Ninux! Mi metto subito a scrivere su Facebook e G+ riguardo questa “scoperta”, e mi faccio vivo il giovedì seguente con un po’ di amici; subito conosco Nino, Fish, ZioProto e buona parte della combriccola. Loro ci spiegano cos’è Ninux (lo scrivo per tutti: Ninux-NON-E’-UN-INTERNET-SERVICE-PROVIDER!!) e come funziona. Mi arrangio con Fish via mail per fargli dare un’occhiata al mio tetto: detto fatto, il giovedì seguente è arrivato puntualissimo e abbiamo dato un’occhiata. Primo problema: il tetto è pieno di antenne, e non possiamo tirare pali per via delle lamiere di metallo che lo ricoprono, e tanto perché Murphy è sempre in agguato l’unico punto dove agganciare l’antenna è pure molto inclinato! La sera di quel giovedì, in riunione, parliamo di come fare e superFish istruisce gli altri membri dell’Hardware Team su come andremo ad operare. Si prospetta una bella arrampicata con funi e ganci di sicurezza!
Nel frattempo arrivano i pezzi che abbiamo ordinato, e Fish preconfigura la Rocket M con il software modificato; il giovedì seguente, ossia ieri, me li consegna. Appena arrivato a casa decido di provare su suo consiglio una scansione per vedere quanti apparati a 5 ghz riesco a vedere: fioccano gli access point, per un totale di una sessantina! Una volta finito di “origliare” il traffico, è la volta di smontare l’antenna e riportarla in casa, in attesa di essere montata domattina presto dall’Hardware Team, capitanato dal mitico Fish Norris!
Chiudo lasciando un paio di foto di Roma, vista dal lato Nord di Monte Mario, con tramonto, Rocket M e Airbase Sector 120!
A domani con i lavori e l’epilogo!
-Edo “Nazza”
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Tags: fish, Hardware Team, MonteMario, NazzaNode, rocketm5, sopralluogo, Test